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Paternò, festa di Don Bosco 2022: intervista a don Maurizio Pagliaro

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Come ogni anno, per la fine di gennaio, la comunità di San Giovanni Bosco è in fermento per i festeggiamenti in onore del suo santo patrono.

Anche quest’anno la festa di Don Bosco sarà limitata a causa dell’emergenza coronavirus, tuttavia la comunità non rinuncia a festeggiare il santo protettore dei giovani.

Per l’occasione abbiamo chiesto a don Maurizio Pagliaro, parroco della chiesa San Giovanni Bosco di Paternò, come si svolgeranno quest’anno i festeggiamenti che saranno meno festosi, ma non per questo meno sentiti.

«Possiamo dire – afferma don Maurizio Pagliaro – che quella di quest’anno è una festa diversa. Non è minore né ridimensionata, perché abbiamo aggiunto al tempo di preparazione alla festa la possibilità di incontrare e conoscere diversi presbiteri della diocesi, alcuni già venuti in altre occasioni e altri che sono venuti quest’anno per la prima volta, che hanno trasmesso il senso della libertà nella scelta di accogliere l’amore di Dio nella loro vita. Quindi più che ridimensionata io la chiamerei anche quest’anno una festa diversa, ricca comunque di contenuti e di possibilità spirituali che ci possono avvicinare sempre di più all’amore di Dio che San Giovanni Bosco per primo ha sperimentato».

Per quanto riguarda le normative anticovid, don Maurizio aggiunge: «Stiamo rispettando le normative anticovid secondo il protocollo che la CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, ha stilato con il governo alla luce delle celebrazioni liturgiche e che applichiamo da ben due anni nei minimi dettagli. Quando con il Comitato dei Festeggiamenti abbiamo stilato il programma in onore di San Giovanni Bosco, avevamo previsto, dato che eravamo ancora in zona bianca, due momenti aggregativi che potessero arricchire la festa. L’idea era di ripristinare un momento storico e tradizionale dei festeggiamenti degli anni scorsi con la proiezione nei locali dell’ex-cinema del film di San Giovanni Bosco e avevamo pensato di realizzare anche una mostra filatelica e di santini dedicata. Purtroppo dalla settimana scorsa siamo passati in zona arancione e ciò non ci ha permesso di andare a realizzare questi due momenti che in un modo o nell’altro non possono permettere il rispetto delle normali regole anticovid. Dobbiamo, anzi, con tutte le nostre attenzioni, evitare che si propaghi ancora di più questo virus».

Uno dei momenti più importanti di questi festeggiamenti sarà giorno 31, il giorno di San Giovanni Bosco. In tale occasione la messa verrà celebrata da Monsignor Gristina, nominato da poco Amministratore Apostolico della Diocesi e non più Arcivescovo di Catania. «Lo scorso anno, ci spiega don Maurizio, Monsignor Gristina ha celebrato l’Eucarestia in onore di San Giovanni Bosco per la prima volta nella storia, perché mai un vescovo di Catania era stato presente a tali festeggiamenti. Lo scorso anno, proprio a causa della pandemia, Monsignor Gristina era libero dagli impegni agatini e ha potuto tranquillamente presiedere l’Eucarestia. Ero convinto che quella fosse stata la prima e l’ultima volta perché magari speravo di vivere quest’anno i festeggiamenti senza mascherina ed in maniera più libera rispetto allo scorso anno. Il Signore ha voluto che ancora oggi noi viviamo questo periodo così travagliato, e Monsignor Gristina ha accettato volentieri nuovamente l’invito a partecipare alle celebrazioni in onore di San Giovanni Bosco. Quando ho invitato Monsignor Gristina ancora non era arrivata la nomina del nuovo arcivescovo, Monsignor Luigi Renna, e quindi non c’era la sensazione che fosse l’ultima volta da vescovo di Catania. Invece poi, prima della diffusione del programma, è arrivata la nomina del nuovo arcivescovo e quindi la nomina come Amministratore Apostolico. Non nascondo che provo un po’ di tristezza perché Monsignor Gristina è il vescovo che mi ha ordinato e che mi ha donato la possibilità di presiedere a nome suo questa meravigliosa parrocchia. Non voglio però vivere questo momento come un addio ma come un arrivederci, perché anche se non sarà più pastore della chiesa di Catania è pur sempre un apostolo e in qualsiasi momento potrà essere presente, invitato e stare accanto a noi. Ovviamente coglieremo l’occasione, come comunità parrocchiale, per salutarlo e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto nel corso dei suoi quasi vent’anni di episcopato nella chiesa di Catania e per la sua preziosa presenza in parrocchia in questi anni. Sarà l’occasione – conclude don Maurizio – per vivere insieme a lui questo momento di festa in cui ci sarà una sorpresa a fine celebrazione, non dico cos’è altrimenti non è più una sorpresa, e un atto conclusivo ufficiale di ringraziamento».

Di seguito il programma completo dei festeggiamenti: