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Ospedale Cannizzaro: menzione speciale per la gestione delle complicanze dopo chirurgia radicale

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L’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro di Catania è uno dei due centri della Sicilia ad avere ricevuto una menzione speciale nell’ambito del concorso sulle best practice nell’assistenza e nel post trattamento del tumore della prostata. Il riconoscimento, promosso dalla Fondazione Onda, è stato consegnato a Milano nel corso dell’evento nazionale cui hanno preso parte il commissario straordinario dott. Salvatore Giuffrida e il direttore dell’UOC di Urologia dott. Michele Pennisi.

Partendo dal network del “Bollino Azzurro”, Fondazione Onda ha inteso premiare gli ospedali italiani che si distinguono per l’approccio all’avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata, la neoplasia più frequente negli uomini, che rappresenta quasi il 20% di tutti i tumori maschili. Solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi e oggi risultano essere oltre mezzo milione gli italiani con pregressa diagnosi di tumore della prostata. Molti dei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico radicale, come la prostatectomia per l’asportazione del tumore, sviluppano problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile, condizioni spesso resistenti alle terapie farmacologiche, che determinano conseguenze negative sul piano personale e sociale.

Nell’Azienda Cannizzaro, dal 2017 è attiva una “Prostate Unit” coordinata nel primo triennio dal dott. Pennisi, nel secondo dal dott. Pietro Pepe, urologo, e in atto dal dott. Francesco Marletta, direttore dell’UOC di Radioterapia. Gli aspetti del recupero funzionale sessuale e della continenza urinaria sono in particolare seguiti rispettivamente dagli urologi dott. Paolo Panella e dott. Francesco Savoca. Fanno parte del team multidisciplinare il dott. Giandomenico Priolo, radiologo dell’UOC di Diagnostica per Immagini diretta dal dott. Domenico Patanè; la dott.ssa Helga Lipari, oncologa dell’UOC di Oncologia Medica diretta dalla dott.ssa Giusy Scandurra; la dott.ssa Mara Curduman, anatomopatologa; la dott.ssa Maria Tamburo, radioterapista. La diagnostica si avvale della Risonanza Magnetica multiparametrica, della PET colina e PET PSMA eseguite dalla UOC di Medicina Nucleare diretta dal dott. Massimo Ippolito, e della biopsia prostatica transperineale con fusione di immagini. Inoltre, di recente è stata introdotta la possibilità di eseguire test genetici BRCA1 e BRCA2 nei pazienti con ereditarietà oncologica o affetti da cancro prostatico ad alto rischio.

Il trattamento del carcinoma prostatico nell’Azienda Cannizzaro è effettuato con la prostatectomia radicale eseguita nella gran parte dei casi con tecnica laparoscopica con visione 3D, o con la radioterapia. I pazienti con tumore prostatico di basso rischio (microfocolaio) possono evitare il trattamento chirurgico e radioterapico e vengono inseriti in un protocollo di sorveglianza attiva. La terapia oncologica si avvale, oltre che dei trattamenti ormonali e chemioterapici tradizionali, anche dei nuovi farmaci antiandrogeni e immunoterapici.

Ogni anno, nell’Azienda Cannizzaro vengono eseguite 450 biopsie prostatiche con tecnica “fusion”, 45 prostatectomie radicali e 90 trattamenti radioterapici anche con ipofrazionamento della dose (moderato cioè in 20 sedute o spinto cioè in 5 sedute). I pazienti seguiti in sorveglianza attiva sono 160.

Tutto ciò testimonia l’attenzione riservata dall’Azienda Cannizzaro non soltanto all’aspetto oncologico ma anche alla qualità di vita del paziente sottoposto a prostatectomia radicale, sostenendolo nel recupero delle funzioni sessuali e della continenza urinaria. Attenzione avvalorata dalla presenza, sottolineata e apprezzata dal prof. Roberto Carone presidente onorario della Fondazione Italiana Continenza, del commissario straordinario Giuffrida alla consegna dei riconoscimenti del network Bollino Azzurro.