Habemus governo Draghi

Dopo alcuni giorni di consultazioni, di riunioni e di contatti vari, siamo giunti alla formazione del governo Draghi, il tanto sospirato governo Draghi, da molti invocato come il risolutore di tutti i mali italiani di questo momento ed in alcuni casi lo stesso Draghi è stato dipinto quasi come un messia. Speriamo che tutto ciò possa avvenire, il Presidente Mattarella è stato ben chiaro, non possiamo andare a votare, il momento è fra i meno indicati per fare questo genere di operazione e quindi, responsabilità da parte di tutte le forze politiche, che a dire il vero non hanno fatto grandi resistenze e, alla fine di tutto, un solo uomo al comando, Draghi e solo Draghi. Questo è stato voluto e questo è stato fatto, con il pieno consenso di quasi tutti i partiti, tranne uno, Fratelli d’Italia, che non si è unito in questo grande calderone, che non ha preferito abbassarsi le braghe e quindi non sosterrà apertamente l’uomo della provvidenza. A questo punto le attese sono tante, perché Draghi a detti di molti, è un uomo che ha fatto tanto per l’Italia e l’Europa intera e quindi, dobbiamo aspettare le sue prime mosse per poterlo giudicare. Per il momento possiamo solo esprimerci sulla squadra di governo, che prevede 23 ministri, tra cui quindici uomini e otto donne, e fra questi in modo speculare quindici politici e otto tecnici. Fin qui, senza fare troppi giri di parole, possiamo dire che Draghi è stato un buon equilibrista, per cui ha accontentato tutti i partiti che lo hanno voluto e desiderato ardentemente, per cui soprattutto il M5S e il PD hanno avuto maggiori ministri, ma neanche tanto male è andata a Forza Italia che dall’alto del suo consenso attuale che si aggira intorno al 7/8 % ha ottenuto ben tre ministri, così come alla stessa Lega che però nel paese ha un seguito più ampio . Però, l’impressione che si ha guardando i nomi del nuovo governo è quella che, forse, il professore Draghi potesse fare qualcosa di più corposo, di più forte, ed invece, sembra che si sia fatto tutto questo ribaltone affinchè poco cambi e ci si ritrova con nomi già visti, Speranza, Franceschini, Di Maio, Gelmini, Brunetta e potremmo anche continuare. Ma andando più nello specifico di alcuni ministeri, il dubbio è che qualcosina manca, o per dirla tutta si attendeva maggiore discontinuità con il passato, o maggiore competenza, per dire, all’agricoltura, ministero importante per l’Italia, ma che molto spesso viene trattato superficialmente, è stato affidato a Patuanelli, che persona rispettabilissima, ma che purtroppo è un ingegnere che conosce poco l’argomento agricoltura e non vorremmo che accadesse ciò che è capitato a un suo collega, Vincenzo Spadafora, nel precedente governo, che ha salutato tutti, congedandosi dal Ministero dello sport, dichiarando : “Non conoscevo il mondo dello sport”. Poi andiamo ad esaminare il ministero per il Sud affidato alla Carfagna, anche qui donna rispettabilissima, ma oltre ad essere nata a Salerno, quale altre competenze ha per gestire un ministero complesso come quello per lo sviluppo del meridione, non vorremmo che facesse la fine dei suoi due predecessori Provenzano e Lezzi. Per il momento non è necessario fare critiche superflue ed aspettiamo che il governo si metta in moto, sperando che riesca a spendere dignitosamente tutti i soldi messi a disposizione dall’Europa e a risolvere la crisi pandemica, per cui vi lasciamo elencandovi tutti i ministri di questo governo :
Luigi Di Maio (M5S) agli Esteri
Luciana Lamorgese (tecnica) all’Interno
Marta Cartabia (tecnica) alla Giustizia
Daniele Franco (tecnico) all’Economia
Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa
Giancarlo Giorgetti(Lega) allo Sviluppo economico
Stefano Patuanelli (M5S) all’Agricoltura
Roberto Cingolani (tecnico) alla Transizione ecologica
Dario Franceschini(Pd) alla Cultura
Roberto Speranza(Leu) alla Salute
Enrico Giovannini (tecnico) alle Infrastrutture
Andrea Orlando (Pd) al Lavoro
Patrizio Bianchi(tecnico) all’Istruzione
Cristina Messa (tecnica) all’Università
Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento
Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica
Renato Brunetta (Forza Italia) alla Pubblica amministrazione
Mariastella Gelmini (Forza Italia) agli Affari regionali
Mara Carfagna (Forza Italia) al Sud
Elena Bonetti (Italia Viva) alle Pari opportunità
Erika Stefani (Lega) alle Politiche per la disabilità
Fabiana Dadone (M5S) alle Politiche giovanili
Massimo Garavaglia (Lega) al Turismo
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli (tecnico).