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Biancavilla: messaggio di Liliana Segre alla cerimonia di scopertura di un’epigrafe per Gerardo Sangiorgio

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Un messaggio della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoaa, in occasione della scopertura di un’epigrafe che l’amministrazione comunale di Biancavilla ha dedicato a Gerardo Sangiorgio, nel centenario della sua nascita. Un indirizzo di saluto alla famiglia di Sangiorgio è arrivato anche da Palazzo Chigi a nome del presidente del Consiglio Mario Draghi. 

Sopravvissuto agli orrori del lager, Sangiorgio – poeta – ha utilizzato il tempo restante della sua vita a divulgare la memoria in forma poetica di ciò che era successo a lui e a molti altri. Nell’epigrafe, scoperta stamattina dal sindaco Bonanno assieme alla moglie di Sangiorgio, si riportano brevemente le frasi che intellettuali italiani e stranieri (Consolo, Tabucchi, De Luca, per finire con il famoso critico americano Harold Bloom) dedicarono a Gerardo Sangiorgio definito ‘poeta struggente’. Alla cerimonia di stamattina, organizzata dall’assessore alla Toponomastica e vice sindaco Nino Finocchiaro, erano presenti anche i due figli di Sangiorgio. Il prof. Salvatore Borzì, autore di numerosi testi dedicati a Sangiorgio, ha tracciato un profilo culturale dell’intellettuale ed ‘eroe superstite’ biancavillese.

“Saluto con vero piacere – scrive la senatrice Segre – i partecipanti allo svelamento dell’epigrafe che il comune di Biancavilla ha voluto dedicare ai cento anni della nascita di Gerardo Sangiorgio, intellettuale antifascista sopravvissuto ai lager. Le parole di Harold Bloom sono davvero la degna epigrafe di una figura notevole di uomo, di cittadino, di intellettuale”.

Già studente universitario antifascista, fu richiamato alle armi, dopo l’8 settembre si rifiutò di aderire alla repubblica fantoccio di Salò e perciò fu tradotto in Germania e internato nei campi di concentramento dedicati ai militari. Sopravvissuto agli errori di una detenzione estrema, Sangiorgio nel dopoguerra riprese gli studi e visse una vita di ricerca, produzione intellettuale e testimonianza, contro gli orrori del fascismo e dei totalitarismi, oltre che per la democrazia e la tolleranza.

“Anche gli ultimi trent’anni della mia vita – conclude la senatrice Segre – sono stati dedicati alla coltivazione della memoria e della storia, per questo saluto con particolare piacere tutti i partecipanti alla cerimonia e alle occasioni di studio e approfondimento ad essa collegate”.