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“Unict Life”, le storie degli studenti dell’ateneo catanese

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I racconti dei “protagonisti” nell’ultima giornata degli Open Days tra studio e opportunità dei diversi dipartimenti e associazioni studentesche, momenti di confronto e socializzazione, attività formative e prime esperienze lavorative

Nella foto gli studenti che sono intervenuti a Radio Zammù e la speaker Laura Rondinella, la coordinatrice dell’area alla Comunicazione Laura Vagnoni e il delegato alla Comunicazione Ezio Barbagallo

Le loro storie universitarie. Dalla scelta del percorso di studi fino all’ingresso nel mondo del lavoro tra attività formative e sportive, momenti di confronto e di socializzazione grazie anche alle associazioni e opportunità di crescita professionale. Dieci storie dei veri “protagonisti” dell’Università di Catania, gli studenti che oggi, ai microfoni di Radio Zammù, intervistati dalla speaker Laura Rondinella, si sono raccontati in occasione della terza e ultima giornata degli Open Days 2021.<br>A sfogliare per primo il proprio album di vita universitaria è stato Maurizio Anìcito, studente del corso di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche al Dipartimento di Scienze del farmaco e della salute. «Dopo il primo anno di studi in chimica ho partecipato ai test di ingresso e conquistato un posto sia in Medicina, sia in Fisioterapia – ha spiegato-. Ma ho preferito proseguire il mio percorso già intrapreso perché sono rimasto affascinato dai laboratori e dagli esperimenti, mi sono innamorato della chimica e sono sicuro che questo settore può offrire tante opportunità ai giovani».
Giuseppe Sotera del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, invece, ha raccontato la vita da studente in piena pandemia tra lezioni online e mancanza di contatto umano con i colleghi. «All’inizio del percorso di studi mi è stato consegnato un dispositivo che simula una sigaretta elettronica nell’ambito di una ricerca, segno tangibile del coinvolgimento degli studenti sin dall’inizio nei progetti di ricerca universitari» ha raccontato lo studente che in studio ha mostrato anche un tampone, «simbolo dell’impegno degli studenti di Medicina nella lotta al Covid e in particolar modo del contributo che hanno dato tra le corsie e, soprattutto, nella fase iniziale di diffusione della pandemia sul piano informativo».
Ma studiare all’Università di Catania significa soprattutto essere protagonisti di una comunità studentesca che, oltre alla didattica, propone una serie di attività collaterali interessanti come ha raccontato Enrico Eberle, referente di Unilab, uno spazio autogestito a Palazzo Reburdone da studenti e studentesse di vari dipartimenti dell’ateneo.
«Unilab è nato da una campagna portata avanti da studenti e studentesse sulla carenza di servizi come aule studio dall’esigenza di uno spazio di confronto, studio, ricerca e attività – racconta –. Adesso in questi spazi organizziamo vari progetti e attività come cineforum, presentazione di libri, momenti di socialità, seminari, redazione giornalino e tanto altro fino a veri e propri eventi per un’università più a misura degli studenti e delle studentesse Unicomics, il festival del fumetto, e Squek, il meeting europeo di ricercatori».
Da un momento conviviale allo sport il passo è breve. Aurora Picone, studentessa di Scienze motorie e atleta agonista, in collegamento dal CUS Catania, ha raccontato la “vita” nel centro universitario sportivo tra i più grandi e attrezzati d’Italia che le hanno permesso di «diventare una discobola “agonista” e grazie ad un lancio di oltre 39 metri di accedere alle competizioni nazionali». «Non è facile coniugare studio e sport, ma con il sostegno dei docenti e la passione è tutto più semplice» ha aggiunto.
L’Università di Catania offre tante opportunità e tra queste anche quella di conoscere il mondo del giornalismo e della comunicazione in una radio universitaria. Un’esperienza che le studentesse di Francesca Morrone in Lettere classiche e Giulia Meo in Informatica stanno vivendo e che hanno raccontato ai microfoni di Radio Zammù diventandone “voci” dell’ateneo stesso. «A Radio Zammù non esistono professionisti, ma solo studenti che hanno voglia di imparare con la possibilità di crescere sul piano personale e professionale – hanno detto all’unisono -. È un ambiente fantastico che consente anche di sviluppare le proprie conoscenze. E poi vi è la musica migliore!»
E ancora i servizi che l’Ersu Catania offre agli studenti tra residenze, mense, borse di studio e momenti conviviali come il Palio d’Ateneo illustrati da Andrea Vella del corso di laurea in Chimica industriale del Dipartimento di Scienze chimiche e componente del Consiglio di amministrazione dell’ente regionale.
Non potevano mancare le storie di vita universitaria internazionale come quella vissuta da Marco Piro, studente del corso di Direzione aziendale del Dipartimento di Economia e Impresa, grazie al programma Erasmus. «L’ateneo di Catania mi ha permesso di vivere una bellissima esperienza all’estero, all’Università di Cantabria a Santander in Spagna – ci ha tenuto a precisare Marco Piro nello studio di Radio Zammù -. Un’esperienza che mi ha permesso di conoscere studenti e culture di tutto il mondo».
Mentre Dario Monastra del corso di laurea in Scienze e Tecniche psicologiche al Dipartimento di Scienze della formazione, tra aneddoti e opportunità formative, ha raccontato del “suo” dipartimento «un ambiente talmente familiare tanto che io ho pure fatto la barba in bagno». «Ma l’Università di Catania mi ha permesso di effettuare un tirocinio formativo e addirittura ho avuto la possibilità di convalidare un ente di formazione e anche creare un’opportunità di acquisire certificazioni in lingua inglese – ha aggiunto -. I tirocini rappresentano un’opportunità importante per il proprio futuro nel mondo del lavoro».
In chiusura Martina Calvagna, laureata in Direzione aziendale del Dipartimento di Economia e Impresa, si è soffermata, in videochiamata, sul programma YEP della Fondazione Ortygia Business School. «Per sei mesi, con altre studentesse, sto partecipando al programma che mi consente di confrontarmi ed esplorare le dinamiche dell’orientamento e del mondo del lavoro con esperti del settore – ha spiegato -. Un percorso sostenuto dall’Università di Catania che si basa sulla valorizzazione delle giovani donne del Sud e sul capitale umano». E, infine, ha lanciato messaggio alle future matricole: «Credete in voi stessi, abbiate fiducia in questo ateneo che vi accompagnerà durante gli studi e anche dopo e io ne sono un esempio, un mese dopo laurea ho trovato lavoro e adesso sto partecipando al programma YEP»
A seguire hanno preso il via su ovunquedaqui.unict.it i webinar e le chat live dei dipartimenti di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, Scienze del Farmaco, Scienze biologiche, geologiche e ambientali e dei quattro dipartimenti della Scuola di Medicina.