UNICT: conferita a Mario Urso una Widening Fellowship nell’ambito delle borse Marie Skłodowska-Curie
Il dottore di ricerca del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, oggi alla Brno University of Technology, riceverà un finanziamento dalla Commissione Europea per sviluppare nuove tecnologie per rivelare sostanze inquinanti nell’acqua e negli alimenti
Realizzerà un progetto di ricerca finalizzato a sviluppare nuove tecnologie a base di micro-nanomotori altamente sensitivi e selettivi per rilevare sostanze inquinanti nell’acqua e negli alimenti grazie alla Widening Fellowship conferita nell’ambito delle prestigiose Marie Skłodowska-Curie Actions Individual Fellowships 2020.<
La Widening Fellowship è un sostegno per borse di studio transnazionali individuali assegnate a ricercatori di qualsiasi nazionalità, nei paesi in espansione.
«Negli ultimi anni, per soddisfare la crescente domanda di cibo, è aumentato l’uso di pesticidi, a scapito dell’ambiente, che risulta sempre più inquinato – spiega il ricercatore -. Queste sostanze sono particolarmente tossiche e pericolose per la salute dell’uomo, in quanto possono raggiungere facilmente la nostra tavola attraverso la catena alimentare. La ricerca si propone di rivelare e degradare queste sostanze sfruttando i micro/nanomotori che costituiscono la frontiera della ricerca in Scienza dei materiali e nanotecnologie e sfruttano la sinergia tra le proprietà fisico-chimiche dei materiali su micro/nanoscala e la superiore diffusione derivante dal loro movimento attivo».
«I micro/nanomotori possono essere alimentati da combustibili chimici presenti nell’ambiente circostante, in modo simile ai batteri, o da fonti di energia abbondanti e rinnovabili come la luce, e programmati per svolgere compiti complessi, trovando applicazione nella purificazione delle acque, nei biosensori e nella medicina – continua il ricercatore -. Tuttavia i micro/nanomotori sono “ciechi”, dunque le loro azioni sono generalmente non selettive. Il progetto che intendo sviluppare mira a rendere selettivi questi materiali sfruttando la tecnica dell’imprinting molecolare, aprendo nuove opportunità non solo nella sensoristica ma anche nella drug delivery».
Mario Urso ha recentemente pubblicato due articoli sui micro/nanorobots sulla prestigiosa rivista Advanced Functional Materials, in collaborazione con Martina Ussia, laureata al Dipartimento di Scienze Chimiche dell’ateneo catanese e dottoranda in Scienza dei Materiali e Nanotecnologie al Dipartimento di Fisica e Astronomia. In questi lavori hanno riportato le realizzazioni di micro/nanomotori di cui controllano il movimento e l’azione tramite luce e campi magnetici per spezzare catene polimeriche, aprendo di fatto la strada all’impiego di questa tecnologia per la degradazione di polimeri e plastiche in acqua, e per l’eradicazione di biofilm batterici resistenti agli antibiotici.