Unict: Mobilità internazionale, il Double degree in Economia di Giovanni Di Mauro
L’esperienza del giovane laureato in Francia, il primo del Dipartimento di Economia e Impresa a conseguire il titolo accademico con l’University School of management di Limoges
Apprendere i principi e le nozioni di marketing, di management e di international business oltre che di European Culture e Economics e di International accounting system direttamente da esperti del settore di multinazionali francesi. Ma anche conoscere e confrontarsi con un sistema universitario diverso. Un’esperienza formativa importante per Giovanni Di Mauro, il primo studente del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania a conseguire una Doublee Degree con l’University School of management di Limoges in Francia, un titolo accademico riconosciuto in entrambi i paesi.
«Questa esperienza che ho fortemente voluto ha per me un valore inestimabile. L’Università di Limoges ha creato un percorso di studi solo per gli studenti internazionali e ho avuto l’occasione per confrontarmi con studenti provenienti da tutto il mondo: Canada, Stati Uniti, Messico, Argentina, Grecia, Spagna e Germania» racconta il dott. Giovanni Di Mauro che ha conseguito la laurea triennale in Economia aziendale con una tesi dal titolo “Trust me: il valore della fiducia nelle scelte dei consumatori” con il massimo voti, oggi studente al corso di laurea magistrale in Direzione aziendale, sempre al Dipartimento di Economia e Impresa.
«Il percorso è stato elaborato in modo che cooperassimo tra studenti di nazionalità diverse, sono stati previsti molti progetti di gruppo con una metodologia didattica radicalmente differente: in aula gli studenti sono 24 e tutti possono essere ben seguiti – aggiunge il giovane laureato -, alcuni corsi erano tenuti da professionisti e non da docenti. Viene privilegiato un approccio più pratico, piuttosto che teorico, diverso, forse più utile. E, inoltre, il fatto che le lezioni fossero concentrate in tre giorni consentivano di poter viaggiare in ogni angolo dell’Europa, non da turista, ma da cittadino del mondo, apprezzando le differenze culturali dei luoghi visitati e soprattutto le differenze interpretative che avevamo io e i miei amici d’oltreoceano».
«Cercavo un’esperienza di studio all’estero e ho ottenuto molto di più: un percorso incentrato su noi studenti internazionali e una double degree che potrò usare in Francia al pari dei laureati francesi – spiega –. Un percorso nato al secondo anno di studi quando ho deciso di vivere un’esperienza all’estero e, visto che i termini per il bando Erasmus erano già scaduti, ho puntato su quello di mobilità internazionale curato dall’Ateneo, più complicato perché oltre a scegliere una meta è necessario contattare le singole università che aderiscono e chiedere di accettare una exchange students. Per mia fortuna la prof.ssa Veronique Moreau, lettrice francese al Dipartimento di Economia e Impresa, mi ha aiutato a contattare l’University School of management di Limoges, che ha accettato la mia richiesta. Ringrazio tutte le persone che mi hanno spinto e incoraggiato a sperimentare una esperienza di studio all’estero, in particolar modo la prof.ssa Daniela Ruggeri, insieme con Serena Di Forti e Julien, Alayna, Kyler, Lella, Nancy e Sarah, per averla resa indimenticabile».
«Il mio sogno è quello di vivere un’altra esperienza di studio all’estero, negli Stati Uniti, ma l’università ospitante a causa della pandemia non riceve exchange student – racconta il dott. Di Mauro -. Mi piacerebbe approfondire le materie che più mi appassionano in ambito accademico e continuare nel mondo della ricerca e magari, chissà, l’exchange negli Stati Uniti invece che da studente potrò viverlo da visiting scholar».
«Consiglio vivamente a tutti i colleghi di vivere un’esperienza di studi all’estero grazie alle opportunità offerte dall’ateneo perché, nonostante i timori che si possono avere e la paura di affrontare gli studi in un’altra lingua o di non riuscire a superare gli esami, consente di stare diversi mesi in un paese diverso dal proprio e di confrontarsi con altre culture – conclude lo studente universitario -. Un’occasione che capita una volta nella vita e che aiuterà a sviluppare le sette competenze chiave individuate dall’Europa tra cui imparare una lingua straniera, imparare ad imparare, consapevolezza ed espressione culturale».