Università e Parco Archeologico di Catania, un accordo per turismo e promozione dei beni culturali
L’accordo è stato sottoscritto dalle direttrici del Dipartimento di Scienze della Formazione Loredana Cardullo e del Parco Gioconda Lamagna
Il dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania e il Parco archeologico di Catania e della Valle delle Aci hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione finalizzato alla promozione dei beni archeologici del territorio catanese.
L’accordo è stato sottoscritto dalla prof.ssa Loredana Cardullo, direttrice del Disfor, e dalla direttrice del Parco archeologico di Catania Gioconda Lamagna e istituzionalizza un’attività già avviata da anni, in particolare con il corso di laurea in Scienze del Turismo, presieduto dalla prof.ssa Donatella Privitera.<
«Il nuovo accordo estende la collaborazione a nuove opportunità che mettono al centro sia la comunicazione dei beni territoriali, sia la formazione degli studenti, ai quali il Parco Archeologico apre le porte per svolgere attività di tirocinio e formazione proprio nell’importane ambito della promozione turistica» afferma la dott.ssa Gioconda Lamagna, direttrice del Parco Archeologico. Spetterà a loro, quindi, occuparsi di curare le pagine social del Parco, ne promuoveranno le iniziative, e contribuiranno ad implementare la fruizione dei monumenti.
L’accordo siglato col Parco si aggiunge a quelli già operativi con l’Assessorato regionale al Turismo e col Comune di Catania, chiudendo il cerchio di un vero e proprio “Sistema Turismo” che mette al centro le risorse del nostro territorio, nella logica di una politica pianificata di promozione turistica e di una vera e propria “valorizzazione strategica” in cui i giovani abbiano un ruolo determinante.
«La Sicilia è una regione particolarmente ricca di risorse, un territorio composito e complesso, potenzialmente capace di generare autonomamente domanda. Ma questo non basta – aggiunge la prof.ssa Pappalardo -. Il territorio va trasformato da “luogo” in “destinazione” che miri a sviluppare un atteggiamento consapevolmente attivo rispetto alla domanda, attraverso l’adozione di strategie che puntino ad implementare la rete tra stakeholder e risorse. Catania, ma, in generale, la Sicilia, deve essere in grado di reagire in modo proattivo alla domanda, mettendo in atto quel progetto strategico che consenta la migliore interazione tra i fattori di attrattiva e gli attori principali».
Obiettivi senz’altro ambiziosi che diventano raggiungibili solo se si mette in atto una politica sistemica in cui gli enti preposti alla pianificazione e gestione del comparto, quelli responsabili della tutela e della promozione, stakeholder e analisti esperti nella ricerca cooperino in sinergia, incoraggiando, al contempo, i giovani a mettersi in gioco in quello che è, evidentemente, il futuro del nostro sviluppo economico e culturale.
In questo sistema complesso e composito l’Università di Catania darà il suo contributo attivo.
«Il corso di laurea in Scienze del Turismo – conclude la docente -, da qualche anno porta avanti con forza i principi di terza missione dell’Ateneo catanese, proiettandosi sul territorio attraverso protocolli di intesa e convenzioni che abbiano il duplice scopo di avviare i nostri ragazzi all’attività professionale e a contribuire in maniera attiva allo sviluppo territoriale».