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L’appello di un cittadino: “bisogna tutelare i resti dell’antico acquedotto romano in contrada Porrazzo”

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La Sicilia, nel corso dei secoli, è stata occupata e conquistata da tantissimi popoli. Tra questi vi furono i Romani che, una volta completato il processo di conquista dell’isola, avviarono la costruzione di moltissime opere, tra le più importanti vi sono gli acquedotti. Proprio l’acquedotto romano di Catania fu una delle maggiori opere di convoglio idrico nella Sicilia orientale.

Tale acquedotto, che partiva dalle sorgenti di Santa Maria di Licodia, percorreva gli attuali territori comunali di Paternò, Belpasso e Misterbianco prima di giungere a Catania.

A Santa Maria di Licodia l’acqua, che sgorgava da ben quattro sorgenti, veniva incanalata in un unico grande serbatoio per poi essere trasportata su questo acquedotto.

Di questo acquedotto ne rimangono poche tracce. In contrada Porrazzo rimangono due arcate ancora in piedi, tuttavia un cittadino ne denuncia lo stato di incuria e di abbandono.

“Chiedo – ci scrive S.L. – al sindaco di Paternò, alla Regione Siciliana, alla Soprintendenza di fare qualcosa per tutelare maggiormente questo sito così importante per la storia del nostro territorio. Purtroppo al fattore di decadimento dovuto dal tempo, si aggiunge anche l’incuria da parte di alcuni cittadini che hanno gettato i loro rifiuti in un sito storico che invece andrebbe ripulito, tutelato e valorizzato”.