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Crisi di governo: Mario Draghi accetta l’incarico con riserva

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Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, è salito questa mattina al Quirinale e, dopo un colloquio durato più di un’ora con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha accettato l’incarico di provare a formare un governo con riserva.

Nei giorni scorsi, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, aveva dichiarato che se fossero fallite le trattative tra i partiti le uniche strade da intraprendere sarebbero state la formazione di un governo non politico o le elezioni anticipate, esprimendosi però decisamente in favore della prima possibilità. Per questo motivo ha convocato Mario Draghi, una persona che non ha mai fatto politica ma che gode di grande stima nelle istituzioni europee.

Nella storia della repubblica sono finora stati tre i governi tecnici, cioè presieduti da personalità estranee ai partiti. Il quarto potrebbe essere proprio quello di Draghi se l’ex governatore della Banca Centrale Europea avrà la maggioranza. 

Non tutti i partiti sono però favorevoli all’ipotesi di un governo tecnico, infatti il M5S ha affermato che non ha intenzione di sostenere un esecutivo di questo genere, inoltre Matteo Salvini e Giorgia Meloni insistono per un ritorno alle urne. Tra i sostenitori di Draghi, invece, il Partito Democratico, Forza Italia e Italia Viva guidato da Matteo Renzi.

In questo momento le priorità di Draghi, come lui stesso ha sottolineato durante le varie interviste, sono di vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi dei cittadini e rilanciare il paese.