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Catania:  Progetto Quality Life, una rete di servizi per una vita sempre più indipendente e di comunità

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Oggi a Catania una giornata formativa sul tema “Quality of life”, a conclusione del Progetto Quality Life rivolto a persone con autismo in età adulta (dai 16 ai 26 anni). Coinvolti nelle attività 500 operatori e 25 aziende sparse in tutto il territorio regionale con l’attuazione di 34 work experience per giovani adulti in tanti settori lavoristici.

Concluso il Progetto Quality Life rivolto a persone con autismo in età adulta (dai 16 ai 26 anni). I risultati delle attività condotte saranno presentati venerdì, 16 dicembre, dalle ore 9.00, presso la Sala Convegni dell’Hotel Nettuno, nel corso della giornata formativa sul tema “Quality of life”, organizzato dal Dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Catania (DSM) in collaborazione con il Consorzio Sol.Co.-Rete di Imprese Sociali Siciliane, partner del progetto.

I lavori saranno aperti dal direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda.

Interverranno il deputato regionale Giuseppe Lombardo, componente della VI Commissione Salute, servizi sociali e sanitari dell’Assemblea regionale siciliana; Carmela Tata, garante per le persone disabili della Regionale Siciliana; Maurizio D’Arpa, dirigente responsabile Servizio Tutela delle fragilità dell’Assessorato regionale alla Salute.

Al Convegno saranno presenti i massimi esperti in campo nazionale sui temi dell’autismo in età adulta e sui progetti di vita (vedi programma allegato).

Il Progetto Quality Life, coordinato dal responsabile scientifico per la Regione Siciliana Roberto Ortoleva, direttore dell’UOC Coordinamento e Controllo CTA Pubbliche e Private, rientra nell’ambito dei Percorsi differenziati per la formulazione del progetto di vita nelle persone con disturbo dello spettro autistico previsti dall’Osservatorio nazionale autismo, e ha visto la partecipazione di oltre 500 operatori e 25 aziende sparse su tutto il territorio regionale con l’attuazione di 34 work experience per giovani adulti in tanti settori lavoristici e con profili professionali un tempo considerati inaccessibili per una persona disabile (assistente scuola d’infanzia, assistente comunicazione, scenografo, operatore museale, assistente istruttore di nuoto, manutentore mezzi…).

«Abbiamo costruito una rete di servizi, in accordo con gli utenti e le loro famiglie, per sostenere l’autodeterminazione della persona con disturbo dello spettro autistico, la sua inclusione nella società e la vita indipendente – spiega il manager dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. La conclusione delle attività progettuali non rappresenta un punto di arrivo, ma è l’inizio di un lavoro che coinvolgerà tutti».

Per l’implementazione delle attività il DSM di Catania è stato individuato dall’Assessorato regionale alla Salute quale ente capofila.

INTEGRAZIONE DEI SERVIZI E PROGETTI DI VITA PERSONALIZZATI

«Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti – sottolinea Rapisarda -. Sotto il profilo assistenziale sono stati costruiti nuovi percorsi con i quali intendiamo rispondere in maniera adeguata all’aspettativa degli utenti e delle loro famiglie di essere accompagnati e sostenuti nel miglioramento della loro qualità di vita».

Con questo intervento si è puntato a costruire un modello coerente con il Piano regionale autismo, fondato su tre pilastri:

1. lo sviluppo di una rete territoriale integrata tra le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza e i Servizi di Salute mentale;

2. la definizione di procedure e strumenti condivisi che permettano di formulare il profilo di funzionamento su cui elaborare il progetto individualizzato di vita;

3. la formazione del personale sanitario, dei Servizi sociali e di enti del Terzo settore coinvolti nel progetto.

«Gli stakeholders – spiega Carmelo Florio direttore DSM Catania – sono stati considerati come obiettivo prioritario di questo progetto, coinvolti nelle loro richieste e ascoltati per questa integrazione con il territorio e gli enti locali anche per l’attuazione dei progetti di vita secondo l’articolo 14 della legge 328/00».

«Quality life – aggiunge Sonia Benvenuto, responsabile regionale del progetto per Sol.Co. – è un esempio concreto di collaborazione tra terzo settore ed ente pubblico con l’obiettivo di costruire delle comunità inclusive, rompendo il muro del silenzio attorno al tema della disabilità. Ma, soprattutto, stimolando le aziende a mettere in campo dei percorsi di inclusione reali. Siamo felici di aver condiviso l’esperienza del progetto con i referenti di tutte le Asp della regione, con la speranza che sia solo il primo passo verso una programmazione condivisa dove il benessere della persona è sempre al centro».

NUOVE PROSPETTIVE DI SVILUPPO

Fra le prospettive di sviluppo assistenziale è già allo studio un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per la gestione dei disturbi dello spettro autistico che possa “normalizzare” le procedure operative sperimentate.

«Oltre al PDTA – aggiunge Ortoleva – stiamo lavorando attraverso i progetti di vita per inaugurare la nuova stagione della co-gestione tra pubblico e privato anche con l’ausilio del budget di salute che rappresenta la prosecuzione naturale di questo progetto e quindi per facilitare la condivisione di informazioni fra diversi enti e supportare l’integrazione socio-sanitaria».