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Bronte: una battaglia a tutela della biodiversità del Parco dell’Etna e dei Pistacchieti. Rischio colate di cemento

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Mangano: “Con l’interrogazione dell’on. Bonelli vogliamo porre i riflettori su questa vicenda, sperando che dal dialogo con tutte le istituzioni si trovino alternative utili ai cittadini e rispettose dell’ambiente”

Palazzolo: “Quello che sta succedendo a Bronte è inaccettabile. Si badi alle concretezza, alle risposte che cercano i cittadini”.

Nei giorni scorsi l’on. Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde, ha presentato in parlamento un’interrogazione al ministro Pichetto-Fratin riguardante il territorio di Bronte. In attesa della risposta, si è svolto ieri pomeriggio un incontro tra gli esponenti di Europa Verde – Verdi Mauro mangano e Maria Palazzolo, i cittadini di Bronte e alcuni coltivatori di pistacchio a rischio esproprio.

L’interrogazione riguarda infatti la realizzazione di un vecchio progetto (risale al 1993) che il comune di Bronte ha riapprovato con delibera di Consiglio comunale n. 15 del 19 aprile 2023, per il collegamento della S.S. n. 284 al Viale J. Kennedy. L’intento sarebbe quello di far arrivare i mezzi pesanti nella zona artigianale del paese senza passare attraverso le vie più trafficate.

La realizzazione di quest’opera, all’interno del perimetro del Parco Regionale dell’Etna, oltre a compromettere la biodiversità comporterebbe la distruzione di diverse coltivazioni di pistacchio – come Europa Verde ha ribadito in più occasioni – e la copertura di colate laviche. Si tratta di un progetto nato alla fine degli anni 80 che non poteva dunque tenere conto dei vincoli ambientali intevenuti successivamente. Inoltre, i cittadini e gli esponenti di Europa Verde hanno sottolineato che l’arteria, pur partendo da un bisogno reale dei cittadini di Bronte, non vi risponde in modo razionale, perchè prevede un percorso di difficile realizzazione, l’attraversamento sotterraneo dei binari della ferrovia Circumetnea, lo sbancamento di molti terrapieni coltivati ad uliveti e pistacchieti, e danni a coltivazioni e fondi privati.

Nel corso dell’incontro è stata illustrata l’interrogazione Parlamentare presentata al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin da parte dell’On. Angelo Bonelli, sulla compatibilità ambientale del progetto e i rischi che questo può causare anche dal punto di vista idro-geologico.

Alcuni cittadini interessati agli espropri hanno mostrato come il comune intenda pagare i terreni dedicati a pistacchieti ad appena 2 euro al mq, dimostrando ulteriormente l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei proprietari e delle loro colture.

“Gli eventi metereologici estremi, come l’ondata di calore che sta attraversando in questi giorni la cittá di Catania e tutta la Provincia, sono sempre piú frequenti e ci spingono a dare risposte concrete, e non piú rimandabili, alla grave crisi climatica in corso. Tutela del territorio, sostegno all’agricoltura, piani di mitigazione e adattamento climatico, dovrebbero essere priorità per il Governo Nazionale e per le amministrazioni locali, per scongiurare una crisi socio-economica di vasta portata – spiega Maria Palazzolo, co-portavoce di Europa Verde per la provincia di Catania – il Comune di Bronte, invece, ritiene di poter adottare provvedimenti di senso contrario, preferendo, ancora una volta, la logica del cemento, e di tutto quello che ci sta dietro, alla tutela e alla valorizzazione del territorio, riesumando, di fatto, un progetto vecchio di trent’anni che non tiene conto dei recenti obiettivi di prevenzione del rischio idrogeologico e di tutela degli habitat naturali. Cosa ancora piú grave, la realizzazione del passante stradale che prevede l’esprorio di diverse coltivazioni di Pistacchio di Bronte DOP. Questo è inaccettabile”.

“L’amministrazione comunale di Bronte – spiega Mauro Mangano, co-portavoce regionale Europa Verde Sicilia – si è intestardita a portare avanti un progetto ormai obsoleto, che non risolverà il problema reale dei cittadini di Bronte, cioè il transito dei mezzi pesanti dentro l’abitato, perchè sarà inutilizzabile, a causa delle pendenze e della sostanziale irrealizzabilità dell’opera, ma nel contempo altererà l’assetto naturalistico ed idrogeologico di una splendida zona all’interno del Parco dell’Etna e sperpererà dei soldi che potrebbero essere usati per soluzioni migliori. Abbiamo sollecitato l’interrogazione dell’on. Bonelli per porre i riflettori su questa vicenda, sperando che dal dialogo con tutte le istituzioni si trovino alternative utili ai cittadini e rispettose dell’ambiente”.

Mauro Mangano co-portavoce regionale Europa Verde Sicilia

Maria Palazzolo co-portavoce di Europa Verde per la Provincia di Catania