Paternò: la parrocchia San Giovanni Bosco “adotta” un seminarista della Repubblica del Congo

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Don Maurizio Pagliaro: “da qualche anno la nostra comunità parrocchiale si prende cura di Ruben, un giovane seminarista della Repubblica del Congo”.

A sinistra Ruben, il giovane seminarista della Repubblica democratica del Congo. A destra don Maurizio Pagliaro, parroco di San Giovanni Bosco, in Paternò (CT)

Già da diversi anni la comunità di San Giovanni Bosco, in Paternò, si prende cura dei bisogni di Ruben, un giovane seminarista della Repubblica democratica del Congo inserito nel cammino di formazione al presbiterato attraverso la Famiglia Paolina, un gruppo religioso che si occupa dell’aspetto liturgico e culturale nella Chiesa.

«Ruben – ci spiega don Maurizio Pagliaro – è un seminarista che si appresta a vivere l’esperienza vocazionale attraverso il seminario della Famiglia Paolina.  Quattro anni fa, prima del covid, abbiamo avuto la gioia di ospitare le suore “Pie Discipole del Divin Maestro” in occasione della settimana biblica. In quell’occasione ci siamo dedicati alla conoscenza delle sacre scritture, della Bibbia, e abbiamo svolto diverse attività con i gruppi parrocchiali. Proprio in quell’occasione la raccolta domenicale è stata destinata a questo ragazzo, Ruben. La Famiglia Paolina, diffusa in tutto il mondo, aiuta tanti seminaristi in difficoltà soprattutto nel Sud Africa, nel Sud America e nei paesi in via di sviluppo. È nato così, in modo molto semplice e spontaneo, questo rapporto che negli anni si è consolidato sempre di più. In questi anni Ruben si è dimostrato sempre molto grato alla nostra comunità parrocchiale. Ci manda video, ci manda auguri, si ricorda di noi durante le feste più importanti e da questa relazione è nato un aspetto paterno, potremo dire che è come se la parrocchia San Giovanni Bosco l’abbia adottato a tutti gli effetti. Qualche mesetto fa a Ruben si era rotto il telefono, una cosa che può succedere a tutti, e da un semplice annuncio abbiamo raccolto in parrocchia tre telefoni e un tablet che sono stati spediti nella repubblica del Congo. Lui ha preso per sè un telefono e ha messo gli altri a disposizione degli altri seminaristi. Purtroppo lì la vita è molto più difficoltosa che qui».

Lo scorso 24 aprile Ruben ha ricevuto l’ammissione agli ordini sacri. «È – ci spiega don Maurizio – un atto importantissimo per diventare presbitero. Ci è venuta l’idea, come comunità parrocchiale, di fargli un regalo. Grazie alla generosità dei fedeli sono stati raccolti 265 euro che, attraverso bonifico, sono stati inviati a Ruben e in un modo o nell’altro gli stiamo vicino. Non mandiamo cose materiali perché di fatto questo ragazzo ha bisogno di soldi per comprarsi libri, vestiti e tutto il necessario per affrontare gli studi. La cosa che ci colpisce di più di questo ragazzo è la sua generosità. Pensate che i libri che ha potuto comprare con il primo aiuto economico che gli abbiamo mandato, e che gli necessitavano per tutto il semestre, li ha donati agli altri seminaristi che non ce li avevano. Lui ha studiato, ha dato le materie ed ha donato i suoi libri. Questo gesto di amore e di carità che noi siamo riusciti a fare porta frutto anche agli altri. Fin quando ci saranno le possibilità e le condizioni sarà un piacere poterlo aiutare».

«Questo nostro gesto – conclude don Maurizio – potrebbe essere da stimolo per altre tante comunità parrocchiali a prendersi cura, non soltanto di Ruben in quanto seminarista, ma anche di altre realtà missionarie. La Chiesa è molto impegnata sotto questi aspetti. In prima persona dico che le missioni devono partire dal nostro territorio parrocchiale, ma non c’è solo questo, ci sono tante realtà e tutti siamo Chiesa. Su questo aspetto emblematica è la preghiera del Padre Nostro, anche quando la recitiamo da soli non diciamo “Padre mio”, “dammi il mio pane quotidiano”, ma diciamo sempre al plurale perché la Chiesa universale si raccoglie in ogni fedele e quindi ogni fedele merita l’attenzione di ognuno di noi».