Caltagirone: In municipio alcuni dei protagonisti de “Il più bello d’Italia”, fra loro il 18enne calatino Rajmund Gulizia

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I complimenti e l’auspicio del sindaco Ioppolo: “Si facciano strada non soltanto grazie alla bellezza esteriore, ma anche a quella intellettiva e morale”

Accompagnati dal patron siciliano dell’evento, Saro Parisi, sono stati ricevuti oggi pomeriggio in municipio, dal sindaco Gino Ioppolo con la Giunta municipale, alcuni dei protagonisti del concorso nazionale “Il più bello d’Italia, l’originale dal 1979, by Silvia Fasano”, la cui finale nazionale si è svolta dal 28 al 30 agosto a Saint Vincent. Si tratta di: Angelo Pavone, 21 anni, di Aci Bonaccorsi, primo in Sicilia e vincitore della fascia de “Il più bello per il cinema”; Andrea Montaperto, 28 anni, di Palermo (per lui la fascia de “Il talento più bello d’Italia”); Rajmund Gulizia, 18 anni, di Caltagirone, settimo classificato (al suo attivo, fra l’altro, sfilate a Milano e Parigi, una fascia a “Mister Mediterraneo” nel 2019 a Barcellona e le finali in altri concorsi); Salvatore Blando, 25, di Mistretta, terzo in Sicilia e ottavo alla kermesse nazionale, e di Cristian De Vita, 18 anni, di Sant’Agata di Militello, finalista in Val d’Aosta e vincitore della XVI edizione del “Verus Talent Show”, in onda la sera di venerdì 11 settembre su Rete 4. “Sin da piccolo – ha confessato Pavone, che ha anche la passione per la kickboxing – ho sognato di entrare nell’ambiente del cinema e adesso spero di riuscirci”. Montaperto, segretario e tutor d’inglese in una scuola di lingue, spera di andare avanti “per raccogliere fondi per malati oncologici e bimbi orfani”. Il calatino Gulizia, che si accinge a tornare a Milano per sfilare per Alviero Martini, conta di conquistarsi spazio “nel difficile mondo della moda”. Blando, ex militare che studia per i concorsi nelle forze armate, vuole mettersi in gioco puntando su “spettacolo, cinema e tv”. Ad attrarre De Vita, oltre che il fascino di moda e teatro, “è l’adrenalina di ogni competizione”.

Il sindaco Ioppolo ha fatto i compimenti ai ragazzi, auspicando che si facciano strada “non soltanto grazie alla bellezza fisica, ma anche a quella intellettiva e morale”.