Università di Catania, stabilizzati 44 lavoratori precari
Il rettore Francesco Priolo: «Un giorno di festa per l’Ateneo. Dopo tanti anni di precariato abbiamo dato piena dignità a numerosi lavoratori e alle loro famiglie»
C’è chi ha brindato a casa, in smart working, chi in ufficio. Tra lacrime e applausi, rigorosamente “a distanza”, stamattina 44 lavoratori precari dell’Università di Catania hanno “festeggiato” insieme con il rettore Francesco Priolo l’agognato traguardo: il contratto di assunzione a tempo indeterminato.
«È bello vedervi qui, anche se a distanza – ha detto il prof. Francesco Priolo alla presenza del prorettore, la prof.ssa Vania Patanè, e del direttore generale, prof. Giovanni La Via -. Ci tenevamo ad essere in aula magna, nonostante la pandemia, per una cerimonia degna dell’importanza di questo momento così come lo scorso anno quando in 140 firmarono il contratto a tempo indeterminato. Abbiamo proseguito questo percorso insieme con i sindacati, in modo congiunto, e ringrazio il direttore generale per il lavoro svolto. Ricordo che fino a qualche anno vi erano 249 unità di personale da stabilizzare».
«Oggi è un giorno di festa per l’Università di Catania – ha sottolineato il rettore Francesco Priolo -. Dopo tanti anni di precariato e di attese abbiamo dato piena dignità a numerosi lavoratori e lavoratrici, e alle loro famiglie, che con dedizione e senso di responsabilità hanno dato tanto a questa istituzione perché la nostra è una comunità universitaria, un posto di lavoro speciale dove studenti, docenti e personale si confrontano di continuo. Un traguardo importante in un momento difficile a causa della pandemia e un plauso va a tutti i colleghi impegnati in campo sanitario e a coloro che garantiscono la nostra sicurezza negli uffici».
«Purtroppo non possiamo brindare di presenza, lo facciamo solo virtualmente con voi per festeggiare questo momento importante. Adesso ci attende un 2021 di grandi sfide per tutti noi come la valutazione della ricerca e l’accreditamento fondamentali per il piazzamento del nostro ateneo» ha aggiunto il rettore a conclusione del messaggio ai 44 firmatari del contratto a tempo indeterminato che da diversi anni svolgono il proprio servizio negli uffici dell’amministrazione centrale, dei dipartimenti, dei centri di servizio e, adesso, non saranno più precari inseriti grazie alla stabilizzazione avviata con la procedura della Legge Madia, ma entreranno a pieno titolo nei ruoli dell’Ateneo.
«Un augurio sincero a tutti voi, un traguardo che ci eravamo posti lo scorso anno e che adesso abbiamo raggiunto – ha aggiunto la prof.ssa Vania Patanè -. Siete tutti componenti di una grande squadra che condivide sforzi necessari per raggiungere i traguardi e superare momenti difficili».
«Mi piacerebbe che il personale che stabilizziamo in questi giorni considerasse il contratto a tempo indeterminato come un momento di partenza e non come la fine di un percorso – ha aggiunto il direttore generale dell’ateneo, prof. Giovanni La Via -. Non posso e non voglio trascurare il valore della garanzia occupazionale, comprendo a pieno che la stabilizzazione è il raggiungimento di un obiettivo. Ma sono sicuro che ognuna di queste unità di personale avrà voglia di continuare a scommettersi e di proporre soluzioni innovative per la nostra amministrazione anche dopo il raggiungimento di questo traguardo, proprio perché ha la possibilità di farlo in totale serenità».