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Unict: Alimenti funzionali, robotica e automazione nell’ortofrutticoltura del futuro

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Conclusi i lavori delle XIII Giornate Scientifiche della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana organizzate dall’Università di Catania

Nella foto gli organizzatori Stefano La Malfa, Alessandra Gentile, Daniela Romano e Cherubino Leonardi insieme con il presidente della SOI Massimo Tagliavini al centro

Realizzazione di alimenti funzionali mediante approcci diversi lungo la filiera produttiva, le prospettive di utilizzo della robotica e dell’automazione nel processo produttivo. Sono i temi principali che oltre 300 esperti del settore hanno affrontato nelle XIII Giornate Scientifiche della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana organizzate dai docenti Alessandra Gentile, Stefano la Malfa, Cherubino Leonardi e Daniela Romano del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Due giorni di lavori – 22 e 23 giugno -, articolati in 14 sessioni orali e 10 sessioni poster, incentrati quest’anno sul tema “I traguardi di Agenda 2030 per l’ortoflorofrutticoltura italiana”.<br>Dai lavori sono emersi anche i profili dei ricercatori e delle figure professionali del futuro, delle ricerche avanzate e degli approcci multi e trans-disciplinari e la necessità, nelle realtà più virtuose, di un confronto sempre più stretto tra il settore primario, la ricerca e la sperimentazione per delineare il ruolo che l’ortoflorofrutticoltura può assumere rispetto alle sfide che la attendono.
L’evento, che si è svolto in doppia modalità, in presenza e da remoto, è stato aperto con gli interventi del rettore Francesco Priolo, del dirigente generale regionale del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura Dario Cartabellotta, del direttore del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente Agatino Russo e del presidente della SOI Massimo Tagliavini. A seguire il vicedirettore generale della FAO Maurizio Martina, richiamando il tema del convegno legato ai traguardi di Agenda 2030 per l’ortoflorofrutticoltura italiana, ha evidenziato come «la ricerca possa contribuire allo sviluppo sostenibile nel settore agroalimentare in particolare nel contesto delle emergenze legate alla sicurezza alimentare, ulteriormente aggravate dalla pandemia in molte aree del pianeta».
Nel corso dei lavori sono stati conferiti dei riconoscimenti alla carriera ai docenti in quiescenza Giuseppe Barbera, Giancarlo Barbieri, Eddo Rugini, Raffaele Testolin e Cristos Xiloyannis che sono intervenuti sui temi dell’uso efficiente delle risorse, sul ruolo del miglioramento genetico e sui rapporti tra agricoltura e paesaggio delineando lo sviluppo delle ricerche in questi settori e consegnando un ideale testimone di impegno ai colleghi più giovani.
Oltre ai molteplici temi affrontati, tra cui la realizzazione di alimenti funzionali, l’utilizzo della robotica e dell’automazione nel processo produttivo, affidati rispettivamente ai docenti Vincenzo Fogliano e Silke Hemming dell’Università di Wageningen (Olanda), gli organizzatori hanno consegnato due premi per le migliori presentazioni orali di giovani ricercatori nel settore frutticolo e ortofloricolo assegnati rispettivamente a Michele Faralli per il lavoro “Monoterpene emission induces photoprotection under heat stress in grapevine” e a  Massimiliano D’imperio per il lavoro “Produzione senza suolo di rucola biofortificata in zinco”.