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Ricerca dell’Università di Catania riceve il premio “Portopalo Più a Sud di Tunisi”

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Lo studio sulle peculiarità floristiche e vegetazionali dell’isola di Capo Passero è stato pubblicato in aprile sulla prestigiosa rivista scientifica Plants

L’isolotto di Capo Passero nel Siracusano presenta grandi peculiarità floristiche e vegetazionali che vanno tutelate al fine di evitare estinzioni o declino delle popolazioni di specie vegetali e alterazione degli habitat in situazione di stress.
È quanto rivelato nell’aprile scorso da uno studio dal titolo “Floristic and Vegetation Changes on a Small Mediterranean Island over the Last Century” pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Plants a firma dei ricercatori Saverio Sciandrello, Salvatore Cambria, Gianpietro Giusso del Galdo, Pietro Minissale, Gianmarco Tavilla e Antonia Cristaudo del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, Riccardo Guarino del Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche chimiche e farmaceutiche dell’Università di Palermo e Salvatore Pasta del CNR – Istituto di Bioscienze e BioRisorse e dell’Università di Palermo.<br>E nei giorni scorsi l’Associazione Culturale Capo Passero ha conferito il premio “Portopalo Più a Sud di Tunisi” – sezione speciale “Capo Passero” – al team di ricercatori delle Università di Catania e Palermo e del CNR per lo studio sulla diversità floristica dell’isolotto.
Un premio, giunto alla XVI edizione, organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Capo Passero con il supporto della Regione Siciliana (Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo), del Comune di Portopalo di Capo Passero e della sezione di Siracusa di Assostampa.
A ricevere il premio, consegnato dal sindaco di Portopalo, dott. Gaetano Montoneri, in rappresentanza del team di ricercatori, il prof. Pietro Minissale dell’ateneo catanese che, nel corso della cerimonia, ha evidenziato che «il sito annovera ben 269 taxa di piante vascolari, per lo più mediterranee e alcune endemiche della costa iblea, come Limonium syracusanum, mentre altre sono molto rare come Cichorium spinosum specie est mediterranea, presente in Sicilia solo in quell’area».
Il docente, inoltre, ha sottolineato che «le specie vegetali presenti sull’isola, sotto stress, potrebbero estinguersi e per questo motivo è necessaria una pianificazione e attuazione di adeguate azioni di conservazione». «Nel 1995 fu istituita la Riserva naturale “Isola di Capo Passero”, poi cancellata nel 1998 dal Tar dopo una lunga controversia legale. Per fortuna quest’area è stata designata come Zona Speciale di Conservazione nel 2017 consentendo comunque una tutela dei valori naturalistici dell’isola – ha aggiunto il prof. Minissale -. La mancanza, però, di un ente gestore per questo sito Natura 2000 ricadente in gran parte su proprietà privata, non consente l’attuazione di politiche gestionali che mirino a salvaguardare i valori naturalistici come la regolamentazione dell’accesso dei visitatori e la creazione di percorsi per i turisti stagionali per ridurre il calpestio e per un controllo sull’eradicazione delle poche specie di piante vascolari aliene presenti. Particolare attenzione, inoltre, va rivolta anche alla tutela della costa che guarda l’isola che racchiude valori naturalistici e testimonianze archeologiche di grande rilevanza».