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Premio Grimaldi, consegnati i riconoscimenti per le migliori ricerche siciliane in Fisica

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Lo scorso venerdì, 29 novembre, a Modica nella sede di Palazzo Grimaldi è stato consegnato il Premio Grimaldi 2019 al miglior lavoro di Fisica prodotto nel quinquennio 2014-2018 in una delle Università siciliane o in Centri di Ricerca Pubblici operanti in Sicilia.

L’edizione 2019 del prestigioso riconoscimento, che ha cadenza quinquennale e fu voluto per lascito testamentario dal prof. Giovan Pietro Grimaldi, fisico e accademico italiano, rettore dell’Ateneo catanese dal 1905 al 1908, è stata assegnata ex aequo ai lavori “Coherent backscattering of Raman light”, presentato dalla dott.ssa Barbara Fazio e dalla dott.ssa Alessia Irrera, “Modulated phases of graphene quantum Hall polariton fluids”, presentato dal prof. Francesco M. D. Pellegrino, “An increase in the 12C + 12C fusion rate from resonances at astrophysical energies”, presentato dalla prof.ssa Aurora Tumino.

Il Premio Grimaldi 2019 è stato consegnato ai vincitori dal rettore dell’Università di Catania, prof. Francesco Priolo, componente di diritto della Fondazione Grimaldi, alla presenza del presidente dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali di Catania, prof. Mario Alberghina, del presidente della Fondazione Grimaldi, avv. Filippo Pasqualetto, e del Sindaco di Modica, Ignazio Abbate. Il rettore Priolo ha in particolare sottolineato l’assoluta eccellenza dei lavori premiati, anche riconosciuta dal prestigioso livello delle riviste scientifiche su cui sono pubblicati (tutte della famiglia Nature), la trasversalità e la sinergia delle università e degli enti di ricerca siciliani coinvolti, e naturalmente il ruolo centrale avuto dall’Ateneo catanese nella formazione e nel supporto alla ricerca dei giovani premiati.

Le dottoresse Fazio e Irrera sono Prime Ricercatrici presso l’Istituto per i Processi Chimici e Fisici (Ipcf) del Cnr di Messina. Il loro lavoro riporta la prima osservazione sperimentale di interferenza costruttiva della radiazione Raman diffusa anelasticamente da nanofili di silicio disposti secondo una struttura frattale random. I risultati sono interpretati nell’ambito di un modello random walk, e si inquadrano nello studio dello studio della propagazione della luce in materiali caratterizzati da disordine strutturale. Al lavoro hanno anche collaborato, tra gli altri, ricercatori del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, del Laboratorio Matis dell’Imm-Cnr, ed è stato supportato dal Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia di Catania.

Il Prof. Francesco M. D. Pellegrino, attualmente ricercatore presso il dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, beneficiava all’epoca di una borsa post-doc del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia di Catania. Egli è altresì ex studente dei corsi di studio triennale in Fisica e specialistico in Fisica del Dfa, ed ‘alumno’ della Scuola Superiore di Catania. Il lavoro per cui viene premiato presenta uno studio fondamentale della condensazione eccitone-polaritone in sistemi bidimensionali in cui le interazioni elettrone-elettrone giocano un ruolo basilare. In particolare, viene analizzato l’effetto Hall quantistico in un fluido di polaritoni in grafene.

La prof.ssa Aurora Tumino è ordinario presso la Università Kore di Enna. Anch’essa laureata e dottoranda in Fisica presso il Dfa, e borsista post-doc presso il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia di Catania. I risultati delle sue ricerche sono stati tra l’altro ottenuti presso i Laboratori Nazionali del Sud (Infn) di Catania. Il suo lavoro ha chiarito, mediante l’applicazione del metodo Trojan Horse, un punto chiave dell’evoluzione stellare: la combustione del 12C attraverso la reazione 12C + 12C. Tale reazione governa l’evoluzione di stelle massicce determinandone il destino finale, ed è fondamentale per comprendere alcuni fenomeni esplosivi nell’Universo.