Paternò: dal PNRR 500 mila euro per la sicurezza nei luoghi di culto
A beneficiarne, così come si evince dalla nota del MIC (Ministero della Cultura), la chiesa di Santa Maria del Carmelo di Paternò
Il Ministero della Cultura ha assegnato risorse pari a 129,3 milioni di euro per l’adeguamento e messa in sicurezza sismica in 167 luoghi di culto e torri/campanili, nell’ambito della linea di azione 1 dell’investimento 2.4: Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art), in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il decreto è firmato dal Segretario generale del MiC, Mario Turetta e, al momento, è alla registrazione degli organi di controllo.
Considerando anche le assegnazioni previste in due precedenti provvedimenti, tra giugno 2022 e dicembre 2023, il nuovo provvedimento porta a 374,3 milioni di euro le risorse totali assegnate alla linea di azione 1 – Realizzazione di interventi di adeguamento sismico dei luoghi di culto, torri e campanili dell’Investimento 2.4: “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)”.
In Sicilia solo la chiesa di Santa Maria del Carmelo di Paternò, in provincia di Catania, e la chiesa Matrice di Castelmola, in provincia di Messina, hanno beneficiato delle somme del PNRR.
Così ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Questo piano di nuovi interventi, da Nord a Sud, ci permette di continuare a dare concretezza ai nostri progetti di tutela e valorizzazione. I tragici eventi sismici che negli ultimi decenni hanno colpito la nostra Nazione hanno costituito una seria minaccia anche nei confronti dei nostri beni culturali e in particolar modo di quelle chiese e di quei campanili di cui è ricco il nostro patrimonio artistico. Si tratta di luoghi identitari che testimoniano cultura e storia dei territori e che richiamano turisti di ogni parte del mondo. Abbiamo il dovere non solo di metterli in sicurezza, ma di farne un’occasione di sviluppo socio-economico”