CronacaPalermo

PALERMO: OPERAZIONE “BLOODY MARY”

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ESEGUITE 6 MISURE CAUTELARI PERSONALI SEQUESTRATE DUE ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL TRASPORTO DI EMODIALIZZATI

Su delega della locale Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale
Antimafia- Sezione Palermo, coordinata dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, i
finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti
di sei soggetti, di cui:
 3 destinatari di custodia cautelare in carcere: Pietro CORRAO (cl. 57), Saverio
MARCHESE (cl. 65) e Salvatore SCAVONE (cl. 60);
 3 sottoposti agli arresti domiciliari: Beniamino CUSIMANO (cl. 45), Concetta TERESI (cl.
68) e Marilena SCALIA (cl. 72),
essendo indagati CORRAO, MARCHESE, SCAVONE e CUSIMANO per i reati di falso e di
associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di falso, nonchè TERESI
per i reati di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche
forniture ed infine SCALIA per truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche
forniture.
Uno dei soggetti attinti da misura cautelare, peraltro, dall’aprile 2019 risulta percepire il
reddito di cittadinanza, per un ammontare medio mensile di circa 400 euro, beneficio che
verrà subito sospeso, così come previsto dalla legge.
Con il medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo dell’intero
patrimonio aziendale di due associazioni palermitane di volontariato operanti nel settore
sanitario-assistenziale, l’Associazione di Volontariato Emergency Leader Onlus –

A.V.E.L. – e la Confraternita di Misericordia, che da oggi sono affidate ad un
amministratore giudiziario affinché le gestisca nell’interesse della collettività.
Le indagini svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di
Palermo hanno fatto emergere come la A.V.E.L., che svolgeva per conto dell’ASP di Palermo
il servizio di trasporto emodializzati, dietro le mentite spoglie di una ONLUS, nascondeva
un’autentica attività d’impresa, gestita di fatto da soggetti pregiudicati per gravi reati
(traffico di droga aggravato dall’agevolazione mafiosa) che, per ottenere il rilascio della
necessaria certificazione antimafia, avevano attribuito formalmente la veste di presidente
ad un soggetto incensurato.
In sede di stipula e rinnovo delle convenzioni con l’ASP, gli indagati hanno quindi prodotto
false certificazioni concernenti la natura di Onlus dell’Ente e l’attestazione che quest’ultima
fosse amministrata da soggetti immuni da precedenti penali, grazie alle quali l’A.V.E.L. ha
potuto accedere alle convenzioni pubbliche.
Le indagini svolte hanno poi permesso di documentare l’esistenza di un vero e proprio
“cartello” fra i rappresentanti di sette associazioni palermitane che svolgevano il servizio
di trasporto emodializzati per conto della locale ASP, capeggiate dalle referenti della
Confraternita di Misericordia.
Il patto illecito, concretamente attuato tramite la creazione di chat su whatsapp, prevedeva
che i diversi partecipanti concordassero di rifiutare, adducendo false situazioni di
indisponibilità, l’accettazione del trasporto “collettivo” dei pazienti, rendendosi disponibili
solo al più remunerativo “trasporto singolo” dei malati, così ingannando l’ASP e
cagionando un danno rilevante alle casse pubbliche.
L’odierna attività conferma come la Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate
dalla Procura della Repubblica di Palermo, continui ad operare quale polizia economicofinanziaria a forte vocazione sociale, assicurando – soprattutto in questo periodo di grave
emergenza sanitaria con cui si sta misurando il nostro Paese – la tutela degli operatori
economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e delle fasce più deboli ed esposte a
rischio della popolazione