Le prime immagini del telescopio Webb rivelano un universo inedito
Osservazioni molto attese lasciano presagire un tesoro di future scoperte
L’alba di una nuova era per l’astronomia è iniziata quando il mondo ha conosciuto per la prima volta tutte le capacità del telescopio spaziale James Webb di NASA/ESA/CSA. Oggi sono state rilasciate le prime immagini a colori e i dati spettroscopici del telescopio, che rivelano una spettacolare raccolta di caratteristiche cosmiche fino a oggi poco chiare.
Le prime osservazioni di Webb raccontano la storia dell’universo nascosto attraverso ogni fase della storia cosmica, dagli esopianeti vicini fino alle più lontane galassie osservabili nell’universo primordiale, solo per citare qualche esempio.
“Oggi presentiamo all’umanità una visione rivoluzionaria del cosmo grazie al telescopio spaziale James Webb, una visione finora inedita”, ha commentato Bill Nelson, Amministratore della NASA. “Queste immagini, inclusa la visione più profonda del nostro universo ora a nostra disposizione, dimostrano come Webb contribuirà a dare finalmente risposte a domande che non siamo nemmeno in grado di porre, domande che ci aiuteranno a capire meglio il nostro universo e il posto occupato dall’umanità al suo interno.
“L’incredibile successo del team di Webb è un riflesso di ciò che la NASA sa fare meglio: trasformare i sogni in realtà a beneficio dell’umanità. Attendo nuove scoperte con impazienza: il team ha appena iniziato!”
“Questi primi spettri e immagini di Webb sono la splendida manifestazione della collaborazione internazionale che ha reso possibile questa ambiziosa missione”, afferma Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA. “Voglio ringraziare tutte le persone coinvolte nella messa in servizio di questo straordinario telescopio e nella distribuzione di questi primi incredibili prodotti ricevuti da Webb per aver reso realtà questa giornata storica”.
Le immagini e gli spettri di oggi rivelano le capacità dei quattro strumenti scientifici all’avanguardia di Webb e confermano che le osservazioni future rivoluzioneranno la nostra comprensione del cosmo e delle origini dell’umanità.
“Questo è l’inizio di una nuova era di osservazione dell’Universo e di scoperte scientifiche entusiasmanti con Webb”, afferma Günther Hasinger, Direttore di Scienza dell’ESA. “Stiamo dando avvio alle normali operazioni scientifiche, e so che la comunità astronomica europea è impaziente di conoscere i risultati ottenuti nel tempo di osservazione guadagnato per il primo anno di Webb”.
“Lavorare a questa missione è stato uno dei momenti salienti e più gratificanti della mia carriera”, afferma Macarena Garcia Marin, Scienziata dello strumento dell’ESA MIRI. “Io e i miei colleghi siamo impazienti di scoprire cosa può fare Webb e quali sorprese ci aspettano con la sua combinazione senza precedenti di nitidezza e sensibilità”.
Le prime osservazioni di Webb sono state selezionate da un gruppo di rappresentanti di NASA, ESA, CSA e dello Space Telescope Science Institute:
SMACS 0723: Webb ha fornito l’immagine a infrarossi più profonda e nitida mai osservata dell’Universo lontano, e in sole 12,5 ore. Questa nuova immagine, un composito a colori di esposizioni multiple di circa due ore ciascuna, ha le dimensioni di un granello di sabbia tenuto alla distanza di un braccio. Questo campo profondo utilizza un ammasso di galassie a lente per trovare alcune delle galassie più distanti mai rilevate. Questa immagine scalfisce solo la superficie delle capacità di Webb nello studio dei campi profondi e nel rintracciare le galassie fino all’inizio del tempo cosmico.
WASP-96b: L’osservazione dettagliata di Webb di questo pianeta caldo e gonfio al di fuori del nostro sistema solare rivela la chiara firma dell’acqua, insieme a prove di foschia e nuvole che gli studi precedenti su questo pianeta non avevano rilevato. Dopo aver rilevato per la prima volta la presenza di acqua nell’atmosfera di un esopianeta, Webb si appresta a studiare centinaia di altri sistemi per capire come sono fatte le atmosfere di altri pianeti.
Southern Ring: Questa nebulosa planetaria, una nube di gas in espansione che circonda una stella morente, si trova a circa 2.000 anni luce di distanza. Qui, i potenti occhi a infrarossi di Webb mostrano per la prima volta una seconda stella morente. Dalla nascita alla morte come nebulosa planetaria, Webb può esplorare i gusci di polvere e gas in espulsione di stelle che stanno invecchiando e che un giorno potrebbero diventare una nuova stella o un nuovo pianeta.
Stephan’s Quintet: La vista di Webb di questo gruppo compatto di galassie, situato nella costellazione di Pegaso, ha attraversato il velo di polvere che circonda il centro di una galassia, per rivelare la velocità e la composizione del gas vicino al suo buco nero supermassiccio. Ora gli scienziati possono dare un’occhiata, con un dettaglio senza precedenti, a come le galassie interagenti innescano la formazione di stelle l’una nell’altra e a come il gas in queste galassie viene disturbato.
Carina Nebula: Lo sguardo di Webb sulle “Cosmic Cliffs” della Nebulosa della Carena svela le prime, rapide fasi della formazione stellare che prima erano nascoste. Osservando questa regione di formazione stellare nella costellazione meridionale della Carena, e altre simili, Webb può vedere le stelle di nuova formazione e studiare il gas e la polvere che le hanno generate.
Il rilascio dei primi spettri e immagini di Webb dà il via alle operazioni scientifiche di Webb, grazie alle quali gli astronomi e le astronome di tutto il mondo avranno la possibilità di osservare qualunque oggetto, da quelli all’interno del nostro Sistema Solare all’universo primordiale, utilizzando i quattro strumenti di Webb.
Il telescopio spaziale James Webb è stato lanciato il 25 dicembre 2021 su un razzo Ariane 5 dallo spazioporto europeo nella Guyana francese, in Sud America. Dopo aver completato la sequenza di dispiegamento più complessa e difficile mai avvenuta nello spazio, Webb ha richiesto diversi mesi per poter essere messo in servizio, mesi durante i quali i suoi specchi sono stati accuratamente allineati e i suoi strumenti sono stati calibrati per l’ambiente spaziale e preparati per le operazioni scientifiche.
Il telescopio spaziale James Webb è il principale osservatorio scientifico nello spazio del mondo. Webb indagherà i misteri del nostro Sistema Solare, osserverà altre stelle in mondi ancora più lontani e sonderà le misteriose strutture e origini del nostro Universo e il posto che occupiamo all’interno di questo. Webb è un programma internazionale guidato dalla NASA con i suoi partner, l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e la CSA (Agenzia Spaziale Canadese).
I principali contributi dell’ESA alla missione sono i seguenti: lo strumento NIRSpec, l’assemblaggio del banco ottico dello strumento MIRI, la fornitura dei servizi di lancio e il personale a supporto delle operazioni della missione. In cambio di questi contributi, le scienziate e gli scienziati europei otterranno una quota minima del 15% del tempo totale di osservazione, come nel caso del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA.