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L’Annunciata di Antonello da Messina si riveste di nuova luce

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Pur in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, l’arte cerca di non scomparire e si propone con nuove  modalità per potersi presentare al pubblico  e non cadere nell’oblio  splendendo di nuova luce. Questo concetto deve essere preso nel vero senso della parola per ciò che riguarda l’iniziativa che a Palermo avverrà, presso il museo Abatellis, con L’Annunciata di Antonello da Messina, la quale opera si presenterà in mostra rivestita di una nuova luce, Martedì 22 Dicembre, dalle 15.00 alle 18.00. L’iniziativa rientra nell’ambito di “Scrittori della luce per l’arte” dai Quaderni per la luce di Mario Nannie avrà luogo attraverso un collegamento nel corso del quale – con iscrizione su www.viabizzuno.com – si potrà seguire l’inaugurazione di “La luce per L’Annunciata di Antonello da Messina”. Nella sala dell’Annunciata di Palazzo Abatellis, Mario Nanni farà rivivere, così come sottolineato da Evelina De Castro, direttrice della Galleria, “il concetto di luce come elemento centrale dell’esposizione dell’opera d’arte, perché l’opera d’arte nasce nella mente dell’artista, in relazione alla luce che la renderà visibile. Dal Mosè di Michelangelo, all’Annunciata di Antonello da Messina, la scrittura di luce di Mario Nanni, si concentra sulla comprensione profonda del rapporto originario dell’opera con la luce e tale rapporto diviene oggetto dell’intervento creativo, che Nanni realizza attraverso l’impiego di una tecnologia altissima e in continuo avanzamento”. Questa sarà un’occasione unica per rivedere lo splendido ovale dell’Annunciata colta nell’attimo in cui l’angelo le comunicava il lieto e straordinario evento sotto una luce diversa e questo ci permetterà come sottolinea Alberto Samonà, assessore dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, di “vedere in maniera nuova e con animo diverso le cose, ci apre alla scoperta e ci mette in rapporto diretto con la nostra parte spirituale più profonda…è un’opportunità straordinaria di conoscenza attraverso i sensi che offriamo al mondo intero, nella consapevolezza che la cultura è l’unico antidoto alla cecità dell’anima”.