La dottoranda Giorgia Lo Tauro alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea
Svolgerà un tirocinio di cinque mesi in Lussemburgo dopo una dura selezione
Dalle colline di San Michele di Ganzaria al plateau Kirchberg di Lussemburgo. È la prossima sfida di Giorgia Lo Tauro, dottoranda del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania che svolgerà un tirocinio retribuito di cinque mesi nel gabinetto di un giudice della Corte di Giustizia dell’Unione Europea dove potrà collaborare alla ricerca e approfondire le diverse tematiche dell’ufficio di competenza.
«Si tratta di una singolare opportunità per osservare da vicino le funzioni di interpretazione e di vigilanza nell’applicazione del diritto dell’Unione europea – racconta Giorgia Lo Tauro -. Potrò, inoltre, partecipare alle udienze e frequentare la Biblioteca della Corte, dove peraltro ho svolto di recente un breve periodo di ricerca. E proprio da questa esperienza è maturata la decisione di candidarmi per il tirocinio presso i gabinetti dei membri della Corte di giustizia e del Tribunale dell’Unione europea».
«Avrò l’opportunità di approfondire e affinare gli studi in materia, acquisendo skills e metodi di lavoro che un tirocinio ‘giudiziario’ consente di sperimentare – aggiunge la dott.ssa Lo Tauro che ha esperienze pregresse di tirocinio negli uffici giudiziari territoriali -. Il valore aggiunto, in questo caso, sarà dato dal contesto internazionale, proprio dei tirocini nelle istituzioni europee e internazionali, che potrà consentire importanti occasioni di scambio, confronto e, quindi, crescita. Il sito della Corte pubblica periodicamente aggiornamenti su queste opportunità promosse anche dai canali del Centro di Documentazione europea dell’Università di Catania».
La dottoranda, nell’ambito del programma dottorale internazionale in Giurisprudenza, svolge una ricerca in Diritto dell’Unione europea (supervisor la prof.ssa Adriana Di Stefano) con una tesi sui profili relativi alle interazioni tra il diritto alla protezione dei dati personali e il processo di integrazione europea sviluppando così interessi di ricerca sulla tutela internazionale ed europea dei diritti umani, sulla rule of law nel diritto dell’Unione europea, sulla politica dell’Unione di allargamento ai Balcani occidentali.
«Il programma di dottorato di ricerca internazionale in Giurisprudenza mi ha offerto la possibilità di frequentare percorsi specialistici in Diritto europeo e di coltivare i miei interessi di ricerca anche e in collaborazione con altre università, come la Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Lubiana – spiega Giorgia, già abilitata alla professione forense -. Ho potuto svolgere periodi di ricerca all’estero, come quello all’Università Paris Nanterre, nell’ambito degli scambi Erasmus+ per dottorandi, e quello in Bosnia Erzegovina per approfondimenti paralleli su profili relativi al processo di adesione degli Stati dei Balcani Occidentali all’Unione europea. Ulteriori opportunità di crescita e confronto sono derivate dalla partecipazione ad una Summer School attinente al tema della mia tesi all’European University Institute e dagli incontri con colleghi stranieri in diverse università europee».
«Devo molto all’Università di Catania, la mia Alma Mater, che nel percorso post lauream continua a offrimi opportunità di crescita professionale e di perfezionamento nella ricerca» spiega la dottoranda del dipartimento di Giurisprudenza diretto dal prof. Salvatore Zappalà dove è cultrice della materia in Diritto dell’Ue e componente senior dello staff della Clinica Legale Coesione e Diritto.
«I corsi di simulazione processuale, le attività formative nelle istituzioni europee e internazionali, come l’esperienza della Clinica legale in diritti umani, immigrazione e cittadinanza, mi hanno consentito di
costruire un percorso di studi a misura dei miei interessi e delle esigenze di approfondimento del diritto sovranazionale» ha spiegato la dottoranda etnea che ha svolto un tirocinio anche nel Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri -. Non so ancora cosa mi riserverà il futuro, ma mi piacerebbe continuare a dedicarmi allo studio e alla pratica del diritto dell’Unione europea e spero di poter condividere con studenti, dottorandi e alunni dell’Università di Catania il bello e il buono della mia esperienza».