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INGV. Siglato al Ministero dell’Ambiente l’Accordo di Collaborazione con l’Ente Parco dell’Appennino Lucano

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L’INGV e l’Ente Parco dell’Appennino Lucano hanno siglato ieri un Accordo di Collaborazione volto alla promozione, allo studio e alla tutela dei siti geologici presenti all’interno dell’area protetta

Alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Carlo Doglioni, ed il Commissario dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Giuseppe Priore, hanno firmato nella giornata di ieri, presso la sede del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, un Accordo di Collaborazione. Presenti all’evento anche il Direttore Generale dell’INGV, Maria Siclari, e l’Ambasciatore d’Irlanda in Italia, Colm Ó Floinn. 

L’Accordo è di particolare interesse per le attività del nostro Istituto”, ha dichiarato il Presidente dell’INGV. “Il rischio sismico in Basilicata non deve essere sottovalutato ed è fondamentale per noi migliorare sempre di più lo studio del territorio per la mitigazione di questo rischio. Le capacità scientifiche e tecniche dell’INGV sono al servizio della scienza e della collettività. Ci auguriamo, dunque, che questo sia il primo passo di un lungo percorso di collaborazione che possa coinvolgere l’intera Regione Basilicata”.

L’obiettivo dell’Accordo tra i due Enti è quello di collaborare per la promozione, lo studio e la tutela dei siti geologici presenti all’interno del Parco. In particolare, l’INGV fornirà supporto tecnico-scientifico per la realizzazione di progetti e attività divulgative, e avrà accesso all’area protetta per effettuare le attività connesse alla ricerca scientifica ed al  monitoraggio. 

Con il protocollo siglato ieri si riconosce, da un lato, il grande lavoro di crescita istituzionale svolto dall’Ente Parco dell’Appennino Lucano, dall’altro, il forte impegno scientifico da sempre profuso dall’INGV”, ha aggiunto il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Questo Accordo rappresenta bene come i temi della geologia, della sismologia e della vulcanologia si fondono perfettamente con la realtà di un Parco Nazionale per arrivare alla conoscenza dei cittadini. E la fruibilità di questi temi all’interno del Parco è uno dei punti centrali del protocollo, con l’obiettivo di crescere insieme attorno a poche ma fondamentali parole chiave: protezione, formazione, informazione e partecipazione”. 

Oltre che per il suo importante patrimonio ambientale, archeologico e culturale, il territorio del Parco Nazionale della Val d’Agri si caratterizza per essere stato sede del violento terremoto del 16 dicembre 1857, di magnitudo stimata 7.0, ricordato ancora oggi come uno degli eventi più distruttivi della storia sismica dell’Italia meridionale.

Il Parco Nazionale della Val d’Agri lavora da diversi anni sul territorio per contribuire a mettere a sistema le conoscenze sismologiche acquisite negli anni a partire dal devastante terremoto del 1857”, ha ricordato il Commissario Giuseppe Priore. “Lo scopo di questo Accordo, oltre che la proficua collaborazione con l’INGV per i temi scientifici di comune interesse, è anche l’avvio di una politica turistica di scambi a livello europeo che possa accrescere anche all’estero la conoscenza e l’interesse per il nostro territorio”. 

Come ha ricordato anche l’ambasciatore d’Irlanda in Italia, Colm Ó Floinn, fu proprio a partire dallo studio diretto e sul campo del terremoto della Basilicata del 1857 che l’eclettico ingegnere irlandese Robert Mallet, considerato il padre della sismologia, sperimentò la sua teoria sulla dinamica dei terremoti, presentata undici anni prima alla Royal Irish Academy.

Nel tempo, il lavoro di Mallet ha reso questo territorio molto caro ai miei connazionali irlandesi. La storia del padre della sismologia è solo uno dei tanti esempi dei rapporti culturali, storici e di amicizia che lega i nostri due Paesi e che, oggi, mi rende orgoglioso di essere qui e di prendere parte alla firma di un Accordo che ha come elemento centrale la salvaguardia del territorio lucano”, ha concluso l’Ambasciatore Ó Floinn.