Dottorati innovativi, un workshop tra Unict e Ministero Università e Ricerca
Martedì scorso, 15 dicembre, si è svolto in teleconferenza un workshop dedicato alla valutazione dei Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale. Il workshop è stato sollecitato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e organizzato dal prof Claudio Bucolo (delegato del Rettore per i Dottorati). Ogni anno il Ministero mette infatti a disposizione delle borse di dottorato per progetti innovativi in collaborazione con l’industria e l’Università di Catania ha beneficiato di tali borse nel corso degli anni. Il workshop è stato moderato dal rappresentante del Mur prof Alessio Cavicchi che ha focalizzato la discussione su alcuni punti particolari come l’esperienza personale degli stakeholders, i principali spunti per il miglioramento dell’iniziativa, le relazioni con altri progetti regionali e il coinvolgimento del mondo imprenditoriale.
Hanno preso parte al workshop in qualità di tutor accademici i professori Sebastiano Battiato (Dottorato in Informatica), Alfredo Pulvirenti (Dottorato in Sistemi complessi per le scienze fisiche, socio-economiche e della vita) e il prof. Claudio Bucolo (Dottorato in Neuroscienze); come tutor industriali erano presenti i dottori Emanuele Ragusa (Xenia), Sebastiano Di Bella (Nerviano Medical Sciences) e Francesco Giuliano (SIFI). I dottorandi (Luca Guarnera, Francesco Ragusa e Alessandro La Ferlita) e i dottori di ricerca (Francesca Lazzara) legati ai progetti innovativi con caratterizzazione industriale hanno raccontato la loro esperienza evidenziando i punti di forza e i punti di debolezza. Tra gli aspetti positivi emersi, quello più evidente è stato l’esperienza industriale che caratterizza i dottorati innovativi.
Tra i punti che meritano un correttivo, quello più urgente è senza dubbio rappresentato dal necessario allineamento dell’inizio delle attività del primo anno dei dottorandi legati ai programmi innovativi con il resto dei dottorandi dello stesso ciclo, al fine di evitare, come è accaduto finora, lo sfalsamento, anche di diversi mesi, tra inizio e fine ciclo rispetto agli altri studenti. Infine, è stata auspicata, da tutti gli stakeholders presenti, la possibilità di non disperdere il capitale umano rappresentato dagli studenti legati a programmi di ricerca applicata e cercare di dare seguito ai progetti innovativi esplorando forme di post-doc in collaborazione con le industrie che hanno ospitato e in parte formato i dottorandi.