Cronaca

CIVITAVECCHIA: MESSI IN SICUREZZA I FONDALI DI TARQUINIA

Reading Time: 3 minutes

“Guardia di Finanza e Marina Militare mettono in sicurezza i fondali di Tarquinia da una bomba della Seconda Guerra Mondiale”

Il giorno 11 dicembre 2020, i militari della Guardia di Finanza e della Marina Militare hanno
rimosso e fatto brillare una bomba di aereo della Seconda Guerra Mondiale, rinvenuta in mare,
nelle acque antistanti la località “Le Saline”, nel comune di Tarquinia (VT).
Nel corso delle molteplici attività operative svolte nel settore della polizia marittima dai
sommozzatori della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Civitavecchia, è stato
rinvenuto, nei giorni scorsi, un ordigno bellico mimetizzato tra la posidonia e le rocce dei fondali<br>del Comune di Tarquinia (VT).
I finanzieri, grazie all’ausilio di speciali metal detector, hanno rintracciato un manufatto
metallico cilindrico dalle dimensioni di 70 cm. circa di lunghezza ed un diametro di 30 cm.,
visivamente ricoperto di concrezioni marine.
La particolarità del ritrovamento ha fatto immediatamente ipotizzare che si trattasse di una
bomba di aereo da 250 libbre circa, evidentemente dormiente da decenni nella zona di mare
denominata “Le Saline”.
Immediatamente è stata allertata la Prefettura di Viterbo che ha disposto l’intervento d’urgenza
dei palombari del nucleo sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di La Spezia del
Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN), per mettere in sicurezza
e permettere la libera fruibilità dello specchio acqueo interessato.
L’ordigno, localizzato ad una profondità di circa 10 metri in un punto costiero interessato da
attività di pesca, è risultato essere una bomba d’aereo americana tipo “Mkii Miii”, contenente
161 Kg. di TNT, risalente ai massicci bombardamenti condotti dalle “forze alleate” durante la
Seconda Guerra Mondiale.
Gli operatori dello sdai, con l’ausilio dei palloni di sollevamento, hanno dapprima imbracato e
rimosso dal fondale l’ordigno che, successivamente, è stato trasportato in una zona di
sicurezza, individuata unitamente alla competente autorità marittima. tutte le fasi di recupero
e trasporto dell’ordigno sono state seguite ed assistite dai mezzi navali della stazione navale
della guardia di finanza, che hanno garantito la necessaria cornice di sicurezza alle operazioni.
le attività effettuate dai palombari della marina militare italiana, sono avvenute nel pieno
rispetto delle consolidate procedure atte a neutralizzare la pericolosità dell’ordigno mediante
la distruzione con apposita contro-carica esplosiva.
le delicate operazioni subacquee di localizzazione, riconoscimento, rimozione e distruzione
compiute nelle acque antistanti tarquinia lido, sono avvenute in perfetta sinergia tra la
componente subacquea della marina militare e della guardia di finanza e hanno visto la
partecipazione delle motovedette della direzione marittima di civitavecchia.
tutte le attività di recupero sono avvenute nel rispetto dell’ecosistema marino e della sua
preservazione, ponendo in essere ogni accorgimento per evitare danni a cose e persone.
è bene ricordare a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano
ricondurre ad un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto
pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo. per questa
ragione si auspica che in tali circostanze venga immediatamente sporta denuncia del
ritrovamento al più vicino ufficio di polizia o alla locale capitaneria di porto, così da consentire l’intervento degli specialisti della marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del
nostro mare o delle acque interne, siano essi laghi o fiumi.