Catania

Catania, controlli dei Carabinieri: tre arresti per evasione

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno tratto in arresto tre persone, due catanesi di 61 e 27 anni e un senegalese di 27 anni, perché evase dagli arresti domiciliari.

In particolare, l’uomo di 61 anni era munito di braccialetto elettronico, che, però, aveva reciso con una lama e lasciato sul tavolo della cucina. All’arrivo dei militari, allertati dall’allarme del braccialetto, l’uomo era in una strada del quartiere San Giorgio, nei pressi

della sua abitazione, dove è stato subito fermato e arrestato. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, all’uomo è stato applicato un nuovo braccialetto elettronico.

Il 27enne, invece, è stato arrestato nel quartiere San Cristoforo, perché, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari, era in giro a bordo di una Fiat Panda, accompagnato dalla cognata. Il giovane, alla vista dei militari, ha tentato la fuga percorrendo a forte velocità via della Concordia. Ne scaturiva un inseguimento fino alla via Playa, imboccata dal fuggiasco contromano, poi verso via Villascabrosa e, infine, lungo la via Moncada, dove, fermata la sua auto con un testacoda, l’uomo è sceso dal veicolo, continuando la fuga a piedi. Nel frattempo, un’altra pattuglia ha proceduto al controllo della passeggera del veicolo, rimasto fermo al centro di via Moncada, scoprendo che anche la donna era evasa dai domiciliari. Quest’ultima è stata denunciata, mentre il giovane, rintracciato poco dopo, è stato collocato nuovamente ai domiciliari.

Il ragazzo di origini africane, infine, nonostante non potesse uscire dalla sua abitazione sita a Paternò, è stato notato mentre circolava a piedi, in zona Stazione, a Catania. Riconosciuto dalla “gazzella” dei Carabinieri, poiché già arrestato altre volte per le stesse ragioni, l’uomo ha tentato la fuga, ma è stato fermato in via Landolina, dopo un breve inseguimento. Su disposizione del magistrato, è stato ricollocato ai domiciliari, ma, questa volta, con braccialetto elettronico.