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Acireale: resoconto della Diocesi sul terremoto di Santo Stefano

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La solidarietà, a seguito del terremoto di Santo Stefano del 2018, è scattata sin da subito. Il sostegno delle
comunità parrocchiali della Diocesi e della Regione è stata importante, con forte senso di condivisione con le
comunità che hanno subito ingenti danni e con tutti i cittadini che hanno perso le proprie abitazioni ed il
lavoro.
“Vicino a chi in questo momento è più fragile e si trova ancora in emergenza – afferma mons. Giovanni
Mammino, vicario generale della diocesi di Acireale – desidero ringraziare quanti in questo anno e mezzo si
sono prodigati per ricostruire, non solo gli edifici sacri, ma anche la vita comunitaria. Ancora – continua il<br>vicario – tante comunità e cittadini si trovano in condizioni di disagio. Il nostro lavoro non si ferma”.
L’invito, quindi, a donare non si arresta, la solidarietà non può essere disattesa.
La Diocesi di Acireale, grazie a mons. A. Raspanti, pastore della diocesi acese, nella fase emergenziale, ha
risposto alle necessità delle popolazioni colpite, promuovendo una raccolta e predisponendo un conto
corrente bancario dedicato
RESOCONTO
Sono stati raccolti 80.863,17 euro dei quali:

  • 42.696,72 (Colletta diocesana: parrocchie, associazioni, privati, …)
  • 38.166,45 (Colletta altre diocesi di Sicilia)
    A fronte delle uscite pari a 131.687,22 euro dei quali:
  • 2.236,00 Parrocchia Santa Maria del Carmelo in Pennisi (sgombero chiesa)
  • 14.032,00 Parrocchia Santa Maria del Carmelo in Pennisi (ristrutturazione canonica)
  • 5.068,76 Lavori preliminari e di progettazione in vista della realizzazione dell’Opera Segno in Pennisi
  • 40.146,66 Parrocchia Santa Maria delle Grazie in Fiandaca (ristrutturazione chiesa)
  • 47.600,00 Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Santa Venerina(ristrutturazione chiesa)
  • 8.862,80 Ristrutturazione alloggio per il parroco di Pennisi
  • 5.000,00 (Chiesa Maria SS. della Consolazione – Aci Catena)
  • 8.650,00 (Beni prima necessità, medicinali, sostegno per canoni locazioni, ecc.)
  • 91,00 (Varie)
    La differenza, pari a 50.824,05 euro, è stata integrata con i fondi della diocesi.